(G.U. n. 277, 25 novembre 2004, Serie Generale)
IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE
DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Visto il regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Vista la legge 29 luglio 1991, n. 243;
Visto l'art. 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537;
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59;
Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127;
Visto il decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25;
Visto il decreto legislativo 8 maggio 1998, n. 178;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;
Vista la legge 2 agosto 1999, n. 264;
Visto il decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509;
Visto il decreto ministeriale 4 agosto 2000;
Visto il decreto ministeriale 28 novembre 2000;
Visti i decreti ministeriali 2 aprile 2001;
Visto il decreto ministeriale 12 aprile 2001;
Visto l'art. 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53;
Visto il decreto ministeriale 3 settembre 2003, n. 149;
Vista la ministeriale n. 1643 del 4 dicembre 2003;
Viste le proposte presentate dai soggetti di cui all'art. 2, comma 3, lettera b) del decreto del Presidente della Repubblica n. 25/1998, ai comitati regionali di coordinamento competenti per territorio ai fini della programmazione del sistema universitario per il triennio 2004-2006 ed i pareri resi dagli stessi;
Viste le ministeriali numeri 647 e 648 del 24 maggio 2004 inviate al Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario;
Tenuto conto della relazione predisposta dal Comitato (doc. 17/04 e 18/04);
Considerate le risorse finanziarie previste per la programmazione del sistema universitario relativa al triennio 2004-2006 dalla legge 24 dicembre 2003, n. 350;
Decreta:
1. Ai fini del presente decreto si intendono:
a) per Ministro, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
b) per Ministero, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
c) per Comitato, il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario;
d) per università, le università degli studi e gli istituti di istruzione universitaria statali, nonché le università degli studi e gli istituti di istruzione universitaria non statali legalmente riconosciuti;
e) per università statali, le università e gli istituti universitari statali;
f) per università non statali, le università e gli istituti universitari non statali legalmente riconosciuti;
g) per obiettivi, gli obiettivi della programmazione del sistema universitario relativa al triennio 2004-2006, determinati con il decreto ministeriale 3 settembre 2003, n. 149;
h) per decreto del Presidente della Repubblica n. 25/1998, il decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 1998, n. 25;
i) in euro, gli importi dei finanziamenti indicati.
1. Le risorse finanziarie per la programmazione del sistema universitario relativa al triennio 2004-2006, i cui obiettivi sono stati definiti con il decreto ministeriale 3 settembre 2003, n. 149, previste in 121.724.000 per ciascuno degli anni 2004, 2005 e 2006, sono ripartite come indicato nelle seguenti tabelle A/1 e B/1 e specificate negli articoli successivi. tabella A/2 [1] programmazione del sistema universitario per il triennio 2004-2006 ripartizione delle risorse finanziarie
per obiettivi (art. 1, comma 2, D.M. 3/09/2003 n. 149) per articoli del presente decreto
lettere destinazione % importi iniziali integrazioni (L. 311/'04) importi finali numero importi
3 135.363.435
7 17.384.000
8 20.000.000
12 4.000.000
13 21.000.000
14 6.497.000
15 6.000.000
17 7.000.895
18 22.000.000
19 4.470.670
243.716.000
a) 66,539 242.982.000 734.000 243.716.000 20 15.045.000
b) 4,108 15.000.000 45.000 15.045.000 15.045.000
21 28.000.000
22 26.190.000
c) 14,839 54.190.000 54.190.000 54.190.000,00
23 15.000.000
24 38.000.000
d) 14,514 53.000.000 53.000.000 53.000.000
totale 100,000 365.172.000 779.000 365.951.000 365.951.000
tabella B/2 [1] programmazione del sistema uiversitario per il triennio 2004-2006
articoli del presente decreto ripartizione delle risorse finanziarie (per anni)
2004 2005 2006 Totale (I+II+III)
numero totale I totale II totale III
3, comma 1/a 30.000.000 30.000.000 30.000.000 90.000.000
3, comma 1/b 13.121.145 13.121.145 13.121.145 39.363.435
3, comma 1/c 2.000.000 2.000.000 2.000.000 6.000.000
7 5.500.000 6.336.000 5.498.000 17.384.000
8 18.500.000 500.000 1.000.000 20.000.000
12 0 1.500.000 2.500.000 4.000.000
13 0 10.500.000 10.500.000 21.000.000
14 0 2.748.000 3.748.000 6.497.000
15 0 1.000.000 5.000.000 6.000.000
17, comma 4 2.250.000 2.250.0000 4.500.000
17, comma 6 1.572.000 353.685 574.355 2.500.895
18 8.000.000 7.000.000 7.000.000 22.000.000
19 0 4.470.000 0 4.470.670
20 5.000.000 5.048.000 4.997.000 15.045.000
21 6.400.000 6.400.000 15.200.000 28.000.000
22 8.730.000 8.730.000 8.370.000 26.190.000
23 5.750.000 5.750.000 3.500.000 15.000.000
24, comma 2 8.300. 000 8.300.000 8.300.000 24.900.000
24, comma 3 6.550.000 6.650.000 0 13.100.000
totale 121.724.000 122.558.000 121.669.000 365.951.000
1. Per la riduzione degli squilibri del sistema universitario sono destinate le seguenti risorse finanziarie: a b c
2004 ................. 30.000.000 13.121.145 2.000.000
2005 ................. 30.000.000 13.121.145 2.000.000
2006 ................. 30.000.000 13.121.145 2.000.000
2. I fondi di cui al comma 1 sono ripartiti tra le università statali con i criteri previsti dal decreto ministeriale 23 aprile 2004, n. 116, art. 3 (primo e secondo comma, per i fondi indicati alla lettera a), ultimo comma, per quelli indicati alla lettera b).
3. I fondi di cui al comma 1, lettera c), sono ripartiti tra le università non statali con i criteri utilizzati per l'attribuzione delle risorse previsti dalla legge 29 luglio 1991, n. 243.
1. Nel rispetto di quanto previsto dall'art. 11 del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, e dall'art. 2, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica n. 25/1998 possono essere istituiti corsi di laurea e di laurea specialistica; le facoltà (o le competenti strutture didattiche) possono essere istituite ed attivate nella stessa sede amministrativa dove siano già legittimamente funzionanti altre facoltà dell'università.
2. L'istituzione di nuove facoltà di medicina e chirurgia è approvata con decreto del Ministro, sentito il Comitato, previo parere favorevole del Ministero della salute (ai sensi dell'art. 2, comma 3, lettera b) del decreto del Presidente della Repubblica n. 25/1998), sulla base di apposito accordo di programma (ai sensi dell'art. 5, comma 6, della legge 24 dicembre 1993, n. 537), tra il Ministero, l'università, la regione ed enti pubblici e privati, nel quale vengono individuate le disponibilità di strutture, di personale e le risorse finanziarie occorrenti, relativamente ai corsi da istituire e attivare.
3. L'attivazione dei corsi di laurea e di laurea specialistica può essere attuata, con apposite deliberazioni dell'università:
a-1) nella stessa sede didattica ove gli stessi sono stati legittimamente attivati nell'anno accademico precedente;
a-2) ovvero, in caso di prima attivazione o di cambiamento della sede didattica, nelle sedi amministrative delle facoltà dell'ateneo legittimamente istituite;
a-3) ovvero, per i corsi relativi alle professioni sanitarie, presso le aziende ospedaliero-universitarie, le altre strutture del servizio sanitario nazionale, e le istituzioni private accreditate, sulla base di protocolli di intesa fra università e regione, secondo quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 maggio 2001, ai sensi dell'art. 6, comma 3, del decreto legislativo 21 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni e integrazioni;
a-4) ovvero, se in altra sede, dopo l'acquisizione dell'autorizzazione ministeriale, sulla base della relazione tecnica favorevole del Comitato, e previo parere favorevole del Comitato regionale (ovvero provinciale) di coordinamento e relazione tecnica favorevole del Nucleo di valutazione. Per tali corsi almeno le strutture edilizie e strumentali devono essere assicurate, anche mediante convenzione, da enti pubblici e privati per un numero di anni non inferiore a venti;
b) subordinatamente alla verifica annuale del rispetto dei requisiti di disponibilità delle dotazioni (di personale e di strutture) necessarie, determinati annualmente con decreto del Ministro, sentito il Comitato. Relativamente all'anno accademico 2004-2005 tale verifica è effettuata dal Comitato; negli anni accademici successivi dal Nucleo di valutazione.
Limitatamente all'anno accademico 2004-2005 possono essere attivati corsi anche senza il possesso dei predetti requisiti. Tali corsi non sono tenuti in considerazione ai fini della ripartizione, per le università statali, dei fondi per il finanziamento ordinario, per la programmazione e per l'edilizia e, per le università non statali, dei fondi previsti dalla legge 29 luglio 1991, n. 243, e per la programmazione.
4. Fermo restando quanto previsto al comma 3 in materia di requisiti di disponibilità di personale docente, le università, in sede di attivazione dei corsi di studio, si avvalgono di docenti a contratto che, con particolare riferimento a insegnamenti che necessitino di apertura verso il mondo culturale, professionale o imprenditoriale non universitario, possano contribuire all'arricchimento, alla diversificazione e al pluralismo dell'insegnamento.
1. L'attivazione dei corsi di studio di cui all'art. 4 è subordinata all'inserimento degli stessi, ogni anno, nella banca dati dell'offerta formativa del Ministero; dall'anno accademico 2005-2006 i criteri relativi a tale inserimento sono stabiliti con decreto ministeriale.
2. Il decreto di cui al comma 1 determina altresì i termini perentori entro i quali le proposte delle università, unitamente alle deliberazioni dei competenti organi accademici, preordinate alle modifiche dei regolamenti didattici di ateneo, devono pervenire al Ministero per il prescritto parere del Consiglio universitario nazionale.
3. Il mancato inserimento dei corsi di cui al comma 1, nei termini, nella banca dati dell'offerta formativa comporta:
la non considerazione degli stessi ai fini di quanto previsto dal comma 3, lettera b), ultimo periodo, dell'art. 4;
la riduzione, nella misura non superiore al 5%, delle quote di finanziamento da attribuire in applicazione del nuovo modello predisposto dal Comitato, relativamente all'anno 2004; per i successivi anni l'entità di tale riduzione è determinata con decreto del Ministro.
1. Entro un anno dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale i corsi di laurea e di laurea specialistica eventualmente attivati in sedi didattiche diverse da quelle indicate all'art. 4, comma 3, lettere a-1), a-2), a-3), sono oggetto di valutazione tecnica da parte del Comitato (previa acquisizione al riguardo del parere del competente Comitato regionale, ovvero provinciale, di coordinamento e della relazione del Nucleo di valutazione) in ordine alle motivazioni della loro ubicazione ed al possesso dei requisiti di cui all'art. 4, comma 3, lettera b); sulla base di tale valutazione il Ministro dispone, con proprio decreto, la formalizzazione dei corsi, anche con eventuali prescrizioni in ordine all'offerta potenziale sostenibile dagli stessi, ovvero la disattivazione dei medesimi, fermo restando il completamento dei corsi per gli studenti già iscritti.
2. Il Comitato presenta, entro il 2005, una relazione tecnica sull'assetto del sistema universitario che consenta la valutazione della possibilità di adottare, nell'ambito della programmazione relativa al triennio 2007-2009, i provvedimenti volti alla razionalizzazione di tale sistema, mediante la soppressione o l'istituzione di corsi di studio o facoltà o il trasferimento degli stessi ad altre università.
1. Al fine di rendere operativa l'Anagrafe nazionale degli studenti secondo quanto previsto dal decreto ministeriale 30 aprile 2004, n. 9, adottato in attuazione dell'art. 1-bis della legge 11 luglio 2003, n. 170, sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 5.550.000
2005 6.336.000
2006 5.498.000 [2]
2. I fondi di cui al comma 1 sono ripartiti fra le università in parti uguali ed erogati in relazione alla verifica della attivazione della procedura di inserimento dei dati da parte dell'università.
3. Dall'anno 2005 possono essere previsti ulteriori fondi, nella misura e secondo le modalità che vanno definite con decreto del Ministro.
1. Per il completamento delle iniziative di decongestionamento dell'Università «La Sapienza» di Roma sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 18.500.000
2005 500.000
2006 1.000.000
2. La effettiva erogazione dei fondi viene effettuata dal Ministero sentito il Comitato in ordine alla attuazione del decreto ministeriale 11 marzo 2003, adottato ai fini del decongestionamento dell'ateneo.
1. Sulla base della relazione tecnica del Comitato richiamata nelle premesse, e tenuto conto della coerenza delle iniziative cui si riferisce il presente articolo con l'obiettivo a) della programmazione del sistema universitario per il triennio 2004-2006 (determinato con il decreto ministeriale 3 settembre 2003, n. 149) viene disposta, in prima applicazione del presente decreto, ai sensi dell'art. 2, comma 5, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica n. 25/1998, a decorrere dall'anno accademico 2004-2005, la istituzione di:
- Università degli studi Europea non statale legalmente riconosciuta, con sede a Roma (promotore: Congregazione dei Legionari di Cristo, Roma), con i seguenti corsi di laurea:
filosofia (classe 29);
scienze storiche (classe 38);
psicologia (classe 34);
scienze giuridiche (classe 31);
- Università degli studi di scienze gastronomiche non statale legalmente riconosciuta, con sede a Pollenzo (Cuneo), (promotore: Associazione amici dell'Università di scienze gastronomiche, Pollenzo), con il corso di laurea in scienze gastronomiche (classe 20).
- Libera Università della Sicilia Centrale Kore non statale legalmente riconosciuta, con sede a Enna (promotore: Fondazione Kore, con sede a Enna), con i corsi di:
laurea in economia e marketing delle produzioni agroalimentari (classe 17), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in sistemi turistici integrati (classe 39), dall'a.a. 2005-2006;
laurea specialistica in economia aziendale (classe 64/S), dall'a.a. 2007-2008;
laurea specialistica in economia e progettazione dei sistemi turistici (classe 55/S), dall'a.a. 2007-2008;
laurea in ingegneria ambientale (classe 8), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in ingegneria telematica (classe 9), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in architettura (classe 4), dall'a.a. 2004-2005;
laurea specialistica in ingegneria delle telecomunicazioni (classe 30/S), dall'a.a. 2004-2005;
laurea specialistica in ingegneria della protezione civile (classe 28/S), dall'a.a. 2005-2006;
laurea in scienze giuridiche (classe 31), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in studi internazionali e relazioni euromediterranee (classe 15), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in mediazione culturale e cooperazione euromediterranea (classe 35), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in lingue e culture contemporanee (classe 3), dall'a.a. 2004-2005;
laurea specialistica in giurisprudenza (classe 22/S), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in scienze e tecniche psicologiche (classe 34), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in storia e archeologia del Mediterraneo (classe 13), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in scienze della comunicazione multimediale (classe 14), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in scienze e tecnologie dello spettacolo e della moda (classe 23), dall'a.a. 2004-2005;
laurea in scienze delle attività motorie e sportive (classe 33), dall'a.a. 2005-2006;
laurea specialistica in giornalismo (classe 13/S), dall'a.a. 2005-2006;
laurea specialistica in psicologia (classe 58/S), dall'a.a. 2005-2006;
laurea specialistica in archeologia (classe 2/S), dall'a.a. 2006-2007. [3]
2. L'istituzione delle Università di cui al comma 1, con l'autorizzazione al rilascio dei titoli di studio universitari aventi valore legale, contestuale all'approvazione dello statuto e del regolamento didattico, viene attuata con decreto del Ministro.
3. Per i fini di cui al comma 2, tenuto conto della relazione tecnica di cui al comma 1 concernente le proposte già presentate ai fini della presente programmazione, il Ministro, entro quattro mesi dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale, individua le iniziative per le quali può essere avviato il riesame e richiede ai soggetti promotori la documentazione integrativa necessaria, che deve pervenire entro i termini fissati dallo stesso. Il Comitato predispone al riguardo apposita relazione tecnica.
4. Al termine del terzo, quinto e settimo anno accademico di attività delle Università, il Comitato provvede ad effettuare una valutazione dei risultati conseguiti. Soltanto dopo la positiva valutazione del Comitato al termine del quinto anno di attività, possono essere concessi alle Università i contributi previsti dalla legge 29 luglio 1991, n. 243, e dall'art. 5, comma 1, lettera c), della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
5. Sulla base dell'ultima valutazione positiva da parte del Comitato può essere disposto l'accreditamento, secondo quanto indicato all'art. 25. Il mantenimento dell'accreditamento è subordinato alla valutazione positiva da parte del Comitato, con cadenza triennale, dei risultati conseguiti.
1. In attuazione di quanto previsto dall'art. 26 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 e dal decreto interministeriale 17 aprile 2003 (Istruzione, università e ricerca - Innovazione e tecnologie) sulla base del quale è stata disposta l'istituzione e l'accreditamento delle Università «telematiche»:
a) «G. Marconi» di Roma;
b) «TEL.M.A.» di Roma; con apposito decreto del Ministro sono determinate, sentito il Comitato, le linee guida per il potenziamento e lo sviluppo delle istituzioni universitarie previste dal decreto stesso e abilitate al rilascio dei titoli accademici, in ossequio alle specifiche iniziative dell'U.E. nel settore dell'e-learning.
2. L'istituzione e l'accreditamento delle Università «telematiche» autorizzate a rilasciare i titoli di studio aventi valore legale di cui al decreto interministeriale 17 aprile 2003 è disposta con decreto del Ministro, contestualmente all'approvazione dello statuto e del regolamento didattico di Ateneo. Il mantenimento dell'accreditamento è subordinato a quanto previsto dall'art. 7, commi 3 e 4, del decreto interministeriale 17 aprile 2003.
1. Con decreto del Ministro, acquisita la relazione tecnica del Nucleo di valutazione e sentiti i pareri del Comitato regionale (ovvero provinciale) di coordinamento e del Comitato, previa stipula di accordi di programma con l'Università interessata, gli enti locali, la regione e gli eventuali enti pubblici e privati coinvolti, può essere disposta la trasformazione di una Università non statale in Università statale.
2. L'accordo di programma di cui al comma 1 detta disposizioni in ordine all'organizzazione delle strutture didattiche, all'inquadramento del personale (docente, tecnico e amministrativo), alla devoluzione del patrimonio mobiliare e immobiliare, al mantenimento dell'assegnazione degli immobili concessi in uso, agli impegni assunti dagli enti di cui al comma 1, nonché agli altri rapporti giuridici attivi e passivi.
3. Le procedure di cui ai commi 1 e 2 si applicano, altresì, per la realizzazione degli interventi di cui all'art. 2, comma 5, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica n. 25/1998, relativi alle iniziative, che coinvolgono strutture didattiche di Università statali, con parere favorevole nell'ambito della relazione tecnica del Comitato di cui all'art. 9, comma 1.
1. Al fine di sostenere le azioni per la valorizzazione e la diffusione dei risultati di ricerca ed il loro utilizzo nei processi produttivi caratterizzati da un alto indice di innovazione, sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 -
2005 Euro 1.500.000
2006 Euro 2.500.000
2. Gli importi di cui al comma 1 sono assegnati, in regime di cofinanziamento, alle Università statali per la costituzione o il sostegno di «industrial liaison office» aventi i seguenti compiti:
avviare sistematici rapporti con il tessuto economico e produttivo locale ed in particolare con le PMI, al fine della diffusione dei programmi e dei risultati di ricerca delle Università;
promuovere idonee forme di cooperazione con il tessuto imprenditoriale al fine della risoluzione delle problematiche correlate anche al trasferimento tecnologico ed al sostegno degli spin-off.
3. Gli «industrial liaison office» - diretti da esperti tecnologici con comprovate esperienze anche internazionali di gestione e valorizzazione della ricerca e dell'innovazione e di realizzazione dei progetti complessi, nei settori industriali e della ricerca pubblica e privata - provvedono inoltre:
al censimento delle infrastrutture di ricerca sperimentale e di calcolo esistenti presso l'Università e all'individuazione, per ciascuna di esse, di possibili misure speciali e calcoli speciali di interesse delle imprese attuabili con tali infrastrutture;
al censimento annuale di tutte le attività di ricerca in corso presso i vari Dipartimenti dell'Università e alla redazione, per ciascuna di esse, di idonee sintesi informative;
alla presentazione, tramite idonea diffusione, delle infrastrutture di ricerca e di calcolo e di tutte le attività di ricerca con cadenza annuale.
4. In via di prima applicazione delle azioni previste dal presente articolo, le risorse di cui al comma 1 sono destinate alla sperimentazione di un massimo di dieci progetti allocati presso le Università, anche in forma consortile, di cui almeno tre nelle regioni del Meridione.
5. I fondi di cui al comma 1 sono ripartiti fra le Università in relazione alle proposte (corredate dalla relazione tecnica del Nucleo di valutazione) che vengono esaminate, per l'attribuzione delle risorse, con i seguenti criteri di ammissibilità:
coerenza, anche parziale, delle proposte con gli obiettivi della programmazione;
completezza e adeguatezza della definizione delle proposte;
congruità tra obiettivi dichiarati e mezzi indicati.
Ove l'entità complessiva delle proposte finanziabili ecceda l'importo disponibile, attesa la particolare natura delle iniziative si provvede alla determinazione degli importi attribuibili tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle stesse.
6. Le Università possono presentare le proprie proposte utilizzando gli appositi prospetti predisposti dal Ministero e pubblicati sul sito web: www.miur.it/ universita_ programmazione, nei termini ivi indicati.
7. Ai fini dell'attuazione di quanto previsto dal presente articolo, è costituito, con decreto ministeriale, un apposito Comitato tecnico-scientifico, composto da esperti, anche esterni all'amministrazione.
1. In attuazione di quanto disposto dall'art. 2, comma 10, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 227, per le esigenze finanziarie connesse con il processo di adeguamento delle attuali strutture relative ai corsi di laurea in scienze della formazione primaria e alle scuole di specializzazione per la formazione degli insegnanti, anche ai fini dell'art. 7 (Centro di ateneo o di interateneo per la formazione degli insegnanti) del predetto decreto, sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 - -
2005 - Euro 10.500.000;
2006 - Euro 10.500.000.
2. I fondi di cui al comma 1 sono ripartiti fra le università, presso le quali sono funzionanti i corsi di laurea in scienze della formazione primaria e le scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario, con i criteri definiti con decreto del Ministro, sentito il Comitato.
1. Per il sostegno delle iniziative delle Università preordinate, in relazione alle raccomandazioni dell'U.E., all'incremento delle iscrizioni ai corsi di studio afferenti alle classi 21, 25 e 32 del decreto ministeriale 4 agosto 2000 (S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 245 del 19 ottobre 2000), nonchè all'incremento dei laureati nelle medesime classi, sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 -
2005 Euro 2.748.500
2006 Euro 3.748.500
2. Le risorse di cui al comma 1 sono attribuite alle Università sulla base di progetti, che contemplino il coinvolgimento di Enti di ricerca pubblici e privati, ivi compreso il Consorzio interuniversitario per l'alta formazione in matematica (con sede a Sesto Fiorentino), e prevedano specifiche azioni di orientamento preuniversitario degli studenti iscritti presso le scuole secondarie di secondo grado, di formazione integrativa nelle materie scientifiche degli insegnanti delle scuole stesse, di progettazione di percorsi formativi più direttamente orientati alle esigenze del tessuto economico-produttivo e del settore delle I.C.T., di sostegno alle azioni di sperimentazione di stage e tirocini formativi, di aggiornamento e di formazione continua e ricorrente dei laureati.
3. I fondi di cui al comma 1 sono ripartiti fra le Università in relazione alle proposte (corredate dalla relazione tecnica del Nucleo di valutazione), da esaminare, per l'attribuzione delle risorse, con i seguenti criteri di ammissibilità:
coerenza, anche parziale, delle proposte con gli obiettivi della programmazione;
completezza e adeguatezza della definizione delle proposte;
congruità tra obiettivi dichiarati e mezzi indicati.
Ove l'entità complessiva delle proposte finanziabili ecceda l'importo disponibile, attesa la particolare natura delle iniziative si provvede alla determinazione degli importi attribuibili tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle stesse.
4. Le Università presentano le proprie proposte utilizzando gli appositi prospetti predisposti dal Ministero e pubblicati sul sito web: www.miur.it/universita programmazione, nei termini ivi indicati.
5. Ai fini dell'attuazione di quanto previsto dal presente articolo, è costituito, con decreto ministeriale, un apposito Comitato tecnico-scientifico, composto da esperti, anche esterni all'amministrazione.
1. Nell'ambito delle azioni di razionalizzazione delle strutture didattiche di alta formazione specialistica delle Università, in attuazione di quanto previsto dall'art. 43 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, con decreto del Ministro sono determinati gli standard per l'accreditamento delle strutture universitarie e ospedaliere delle Scuole di specializzazione mediche al fine di individuare e verificare i requisiti di idoneità della rete formativa e delle singole strutture.
2. Per le iniziative relative alle scuole di specializzazione per le professioni legali sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 - -
2005 - Euro 1.000.000;
2006 - Euro 5.000.000. [5]
3. Le risorse di cui al comma 2 sono ripartite tra le Università in proporzione alla media tra il numero dei posti assegnati con il decreto ministeriale di cui all'art. 4 del decreto ministeriale 21 dicembre 1999, n. 537 e quello delle iscrizioni effettive.
1. Le scuole di specializzazione per le professioni legali e per la formazione degli insegnanti utilizzano, con il loro consenso, professori e ricercatori delle facoltà presso le quali le necessarie competenze sono disponibili, con impegno temporale adeguato e per periodi di tempo predeterminati.
1. Per l'istituzione e l'attivazione di corsi di dottorato di ricerca si applicano le disposizioni di cui all'art. 4 della legge 3 luglio 1998, n. 210 e all'art. 1, comma 1, lettera c) del decreto-legge 9 maggio 2003, n. 105, convertito nella legge 11 luglio 2003, n. 170 ed in particolare quelle di cui all'art. 2, comma 3, del decreto ministeriale 30 aprile 1999, n. 224 sul rispetto dei requisiti di idoneità delle sedi. Il Comitato, al termine del triennio della presente programmazione, redige una relazione complessiva sullo stato di attuazione delle iniziative contemplate dal predetto regolamento, con particolare riguardo al rispetto, da parte delle Università, dei predetti requisiti di idoneità.
2. Con decreto del Ministro, sentito il Comitato, vengono definiti i criteri per l'istituzione, nell'ambito delle Università, delle Scuole di dottorato di ricerca, connotate oltre che dal possesso dei requisiti di cui al comma 1, dall'afferenza di uno o più corsi alla medesima macro-area scientifico-disciplinare, da stretti rapporti con il sistema economico-sociale e produttivo nonché da documentate e riconosciute collaborazioni con Atenei ed enti pubblici e privati anche stranieri.
3. L'attivazione delle Scuole di cui al comma 2 è elemento premiante ai fini della ripartizione delle borse di dottorato di cui ai decreti ministeriali 30 aprile 1999, n. 224 e 23 ottobre 2003, n. 198. Al termine del triennio di attività, previa valutazione positiva da parte del Comitato, può essere disposta l'attribuzione alle Università di appositi incentivi.
4. Per il consolidamento delle borse di dottorato di ricerca il cui finanziamento è stato oggetto di impegno a livello internazionale sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 Euro 2.250.000
2005 Euro 2.250.000
2006 -
5. Al fine di promuovere lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica nel settore della diversità genetica delle piante agrarie e forestali (in relazione al trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura di cui alla legge 6 aprile 2004, n. 101) è autorizzata l'istituzione di corsi internazionali di dottorato di ricerca, con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo, nell'ambito della Scuola Superiore di studi universitari di perfezionamento «S. Anna» di Pisa, a Maccarese, sede dell'Istituto internazionale per le risorse genetiche vegetali. Al termine del triennio, sulla base della valutazione positiva da parte del Comitato in ordine ai risultati dei processi formativi può essere disposto l'accreditamento dei corsi, secondo quanto indicato al successivo art. 25. Il mantenimento dell'accreditamento è subordinato alla valutazione positiva da parte del Comitato, con cadenza triennale, dei risultati conseguiti.
6. Per i fini di cui al comma 5 sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 Euro 1.572.855
2005 Euro 353.685
2006 Euro 574.355
1. In attuazione di quanto previsto dall'art. 12 del decreto ministeriale 8 maggio 2001 (programmazione del sistema universitario per il triennio 2001-2003) - il quale fa riferimento alla sperimentazione delle iniziative elencate al comma 3 dello stesso articolo, relative a corsi di dottorato di ricerca e di correlate attività di ricerca avanzata - sulla base della valutazione positiva da parte del Comitato in ordine al raggiungimento degli obiettivi progettuali, nonché all'effettivo rispetto delle condizioni che hanno determinato l'individuazione di tali iniziative, ed alla qualità di ciascuna di esse, viene disposta la continuazione di tale sperimentazione.
2. Per le iniziative per le quali viene disposta la continuazione della sperimentazione, con esclusione di quelle di cui all'art. 21, sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 Euro 8.000.000
2005 Euro 7.000.000
2006 Euro 7.000.000
Le predette risorse sono ripartite fra le Università con i criteri previsti dall'art. 12, comma 5, del decreto ministeriale 8 maggio 2001.
1. Per il consolidamento dei centri di eccellenza nella ricerca previsti dall'art. 14 del decreto ministeriale 8 maggio 2001, mediante la realizzazione delle attrezzature e infrastrutture necessarie, sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 -
2005 Euro 4.470.670
2006 -
2. I fondi sono ripartiti tra le Università con gli stessi criteri e modalità già adottati ai fini della attuazione di quanto indicato al comma 1.
1. Per le iniziative relative alle attività di orientamento, tutorato e formazione integrativa sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 Euro 5.000.000
2005 Euro 5.048.000
2006 Euro 4.997.000 [6]
2. I fondi sono ripartiti tra le Università in relazione alle proposte già presentate dalle stesse ai fini della presente programmazione e valutate positivamente dai Comitati regionali (ovvero provinciali) di coordinamento, che vanno esaminate con i seguenti criteri:
coerenza, anche parziale, con gli obiettivi della programmazione;
specificazione degli obiettivi che si intendono raggiungere con le azioni contemplate nelle singole proposte;
adeguatezza delle risorse di personale, logistiche e strumentali rispetto agli obiettivi dichiarati;
consolidamento e/o collegamento con esperienze positive avviate in precedenza;
rilevanza del possibile impatto delle attività da realizzare;
trasferibilità dei risultati;
coordinamento delle iniziative con altre Università della regione.
Ove l'entità complessiva delle proposte finanziabili ecceda l'importo disponibile, attesa la particolare natura delle iniziative, si provvede alla determinazione degli importi attribuibili tenendo conto di una possibile realizzazione parziale o ridotta delle attività previste nelle singole proposte presentate. Le Università devono provvedere al cofinanziamento, con oneri a carico del proprio bilancio, per un importo pari almeno al 20% del contributo assegnato dal Ministero.
3. Ai fini della attuazione di quanto previsto dal presente articolo viene costituito, con decreto ministeriale, un apposito gruppo di lavoro, con funzioni anche di monitoraggio in itinere e di valutazione finale delle iniziative.
1. Per il potenziamento della rete dell'alta formazione (in coerenza con le linee di ricerca di interesse nazionale), realizzata dalle università anche in convenzione con altre università, istituti scientifici, enti pubblici e privati e imprese italiane e straniere, attraverso il sostegno alla sperimentazione per la costituzione di una rete:
a) di scuole di dottorato di ricerca, direttamente correlata a corsi di studio di secondo livello, con riferimento alle iniziative avviate in relazione alle previsioni degli accordi di programma stipulati (ai sensi dell'art. 5, comma 6, della legge 24 dicembre 1993, n. 537) tra il Ministero e le università che hanno costituito il Consorzio interuniversitario denominato Istituto italiano di scienze umane (con sede in Firenze) e quelle che hanno costituito il Consorzio interuniversitario di studi avanzati (con sede a Roma); ovvero,
b) di corsi di studio di secondo livello, direttamente correlata a scuole di dottorato, con riferimento alle iniziative avviate in relazione alle previsioni dell'accordo di programma stipulato (ai sensi dell'art. 5, comma 6, della legge 24 dicembre 1993, n. 537) tra il Ministero e i politecnici di Milano e di Torino, che hanno costituito il Centro interuniversitario denominato Alta Scuola Politecnica;
sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 - Euro 6.400.000;
2005 - Euro 6.400.000;
2006 - Euro 15.200.000. [7]
2. I fondi sono ripartiti, per le tre iniziative di cui al comma 1:
quelli relativi al 2004 e 2005, in parti uguali;
quelli relativi al 2006, con criteri stabiliti con decreto del Ministro su proposta del Comitato in ordine ai risultati della valutazione di cui al comma 3. [7]
3. Al termine del 2005, sulla base della valutazione positiva delle iniziative da parte del Comitato in ordine al raggiungimento degli obiettivi previsti dagli accordi di programma e dei risultati dei processi formativi delle stesse, può essere disposto il rinnovo degli accordi di programma, la istituzionalizzazione e l'accreditamento, secondo quanto previsto dal successivo art. 25. Il mantenimento dell'accreditamento è subordinato alla valutazione positiva da parte del Comitato, con cadenza triennale, dei risultati conseguiti.
1. In attuazione di quanto previsto dall'art. 11 del decreto ministeriale 8 maggio 2001 (programmazione del sistema universitario per il triennio 2001-2003) il quale fa riferimento alle iniziative di sperimentazione di Scuole superiori, avviate in relazione agli accordi di programma stipulati (ai sensi dell'art. 5, comma 6, della legge 24 dicembre 1993, n. 537) tra le Università di Catania, Lecce, Pavia, Siena, e il Ministero - sulla base della relazione predisposta dal Comitato, tenuto conto delle differenziate situazioni e delle richieste delle singole Università interessate, viene disposta:
relativamente alla iniziativa dell'Università di Pavia, la istituzione della Scuola superiore denominata Istituto universitario di studi superiori (IUSS) di Pavia, contestualmente alla approvazione, con decreto del Ministro, dello statuto e del regolamento didattico relativi, presentati dal Rettore dell'Università di Pavia;
relativamente alle iniziative delle Università di Catania, di Lecce e di Siena la istituzione, nell'ambito delle stesse, di Scuole superiori con l'adozione, da parte delle medesime Università, di adeguate modifiche ai propri statuti e regolamenti didattici, secondo le modalità previste dalla vigente normativa.
2. Al termine del triennio, sulla base delle valutazioni positive da parte del Comitato in ordine ai risultati dei processi formativi, può essere disposto l'accreditamento, secondo quanto previsto dall'art. 25. Il mantenimento dell'accreditamento è subordinato alla valutazione positiva da parte del Comitato, con cadenza triennale, dei risultati conseguiti.
3. Ai fini di quanto previsto al comma 1 sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 Euro 8.730.000
2005 Euro 8.730.000
2006 Euro 8.730.000
4. I fondi indicati al comma 3 vanno utilizzati per confermare le assegnazioni disposte nell'anno 2003 per le iniziative indicate al comma 1.
5. Per le stesse iniziative vengono confermate, secondo quanto previsto dai decreti ministeriali 30 aprile 1999, n. 224 e 23 ottobre 2003, n. 198, le borse di dottorato attivate nell'ambito della sperimentazione.
1. Per sostenere il processo di internazionalizzazione del sistema universitario, nel quadro di accordi intergovernativi e interuniversitari di cooperazione culturale e scientifica, sono destinate le seguenti risorse finanziarie, da erogarsi per il cofinanziamento, sino al limite del 50 per cento dei costi, dei progetti presentati dalle Università:
2004 Euro 5.750.000
2005 Euro 5.750.000
2006 Euro 3.500.000
2. I progetti di cui al precedente comma 1 sono finalizzati a concorrere, attraverso il potenziamento della dimensione internazionale, all'accrescimento della qualità del sistema formativo, ed a promuovere la competitività degli Atenei sul piano internazionale. In particolare i progetti stessi (corredati dalla relazione tecnica del Nucleo di valutazione) possono prevedere:
a) la progettazione e la realizzazione congiunte di corsi di studio di cui all'art. 3 del decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, e successive modifiche e integrazioni, previa stipulazione di appositi accordi o convenzioni che prevedano la partecipazione di docenti, ricercatori e studenti di istituzioni universitarie di almeno un altro Paese;
b) iniziative finalizzate, in collaborazione con Università di altri Paesi, all'istituzione, in tali Paesi, di corsi di studio o strutture didattiche atte a valorizzare i modelli formativi delle Università italiane;
c) iniziative finalizzate alla realizzazione di programmi congiunti di ricerca che prevedano la mobilità di docenti, ricercatori, dottorandi ed assegnisti di ricerca, italiani e stranieri.
3. Le risorse di cui al comma 1 sono prioritariamente destinate al cofinanziamento di progetti che prevedono la cooperazione con Università di Paesi afferenti alle seguenti aree geografiche di prevalente interesse strategico e secondo gli importi a fianco di ciascuna di esse indicati:
area Unione europea 7,5 milioni
area mediterranea 2,0 milioni
area balcanica 1,0 milioni
area dell'America Latina 1,5 milioni
U.S.A. 2,0 milioni
Cina, India, Giappone 1,0 milioni
4. La valutazione dei progetti viene effettuata da un apposito Comitato tecnico-scientifico composto da esperti, anche esterni all'amministrazione, costituito con decreto ministeriale.
5. Ai fini della selezione sono prioritariamente valutati i progetti nei quali:
siano previsti interventi finanziari per l'erogazione di borse di studio a supporto della mobilità degli studenti, per un congruo periodo di tempo, nonché a favorire gli scambi di docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo;
sia previsto un sistema di valutazione dei risultati del progetto;
il progetto coinvolga una rete di Atenei italiani;
sia dichiarato un impegno finanziario dell'Università e delle Università partner per il cofinanziamento dell'iniziativa proposta superiore alla quota minima del 50 per cento.
6. In deroga a quanto previsto al comma 4, la valutazione dei progetti che prevedono la cooperazione con università situate in Francia e Germania, viene effettuata rispettivamente dal Consiglio dell'Università italo-francese e dal Consiglio direttivo dell'Università italo-tedesca. Per il cofinanziamento di tali progetti vengono complessivamente riservate le seguenti quote:
cooperazione italo-tedesca 2,5 milioni
cooperazione italo-francese 2,0 milioni
7. In relazione a quanto previsto dai commi 3 e 6, le eventuali economie verificatesi al termine della selezione dei progetti di un'area sono destinate al finanziamento dei progetti afferenti ad altre aree.
8. In relazione a quanto previsto al comma 2, le Università presentano le proprie proposte, utilizzando gli appositi prospetti predisposti dal Ministero e pubblicati sul sito web: www.miur.it, nei termini ivi indicati. Le proposte definiscono gli obiettivi e le fasi attuative del progetto, i partner coinvolti ed i loro rispettivi apporti al progetto. Entro la data di scadenza indicata, le Università devono, inoltre, dichiarare il proprio impegno al cofinanziamento delle iniziative selezionate ed inviare, entro l'ulteriore termine indicato nel sito, copia delle convenzioni o accordi già sottoscritti con i partner universitari coinvolti.
1. In relazione alle previsioni dei programmi comunitari, alle richieste delle Università, e tenuto conto di quanto indicato dall'art. 12 del decreto ministeriale 21 giugno 1999, il Ministero dispone la concessione di contributi, nella misura necessaria ad assicurare la copertura della quota nazionale, per le iniziative ammissibili ai finanziamenti a valere sui fondi strutturali della Unione europea in quanto - in rapporto alla dinamica del mercato del lavoro ed alle esigenze dello sviluppo territoriale - aventi le caratteristiche previste nei programmi comunitari.
2. Per le iniziative nell'ambito del programma operativo 2000-2006 «ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione» per le regioni dell'obiettivo 1, sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 Euro 8.300.000
2005 Euro 8.300.000
2006 Euro 8.300.000
3. Il Ministero dispone la concessione di contributi nella misura necessaria al consolidamento delle borse di dottorato oggetto di cofinanziamento nell'ambito del programma operativo 1994-1999 «ricerca, sviluppo tecnologico ed alta formazione» per le regioni dell'obiettivo 1. A tali fini sono destinate le seguenti risorse finanziarie:
2004 Euro 6.550.000
2005 Euro 6.550.000
2006 -
1. I criteri relativi all'accreditamento delle iniziative previste dal presente decreto sono definiti con decreti del Ministro, previa relazione del Comitato.
2. Il mantenimento dell'accreditamento è subordinato alla valutazione positiva da parte del Comitato, con cadenza triennale, dei risultati conseguiti.
1. Per l'attuazione di quanto previsto dalla presente programmazione il Comitato può richiedere alle Università la collaborazione dei Nuclei di valutazione.
1. Le Università, entro quindici giorni dalla data di scadenza della presentazione al Ministero delle proposte relative alle iniziative previste negli articoli 12, 14 e 23 del presente decreto, inviano copia di tali proposte ai Comitati regionali (ovvero provinciali) di coordinamento competenti per territorio.
2. I Comitati trasmettono al Ministero, entro i successivi sessanta giorni, separatamente per ciascuno degli articoli indicati al comma 1, una relazione con motivati pareri sulle singole proposte.
1. Per le iniziative finanziate con i fondi previsti dagli articoli 8, 13, 15, 17, comma 6, e 18 del presente decreto, le Università inviano al Ministero una relazione con l'indicazione dei risultati attesi, dei tempi e delle modalità di attuazione delle stesse, corredata da una relazione tecnica del Nucleo di valutazione nella quale deve essere dato atto della verificata congruità tra il contenuto delle iniziative, gli obiettivi dichiarati ed i mezzi indicati.
2. Per tutte le iniziative finanziate con i fondi previsti dal presente provvedimento le Università inviano al Ministero, al termine del periodo stabilito in sede di comunicazione delle specifiche assegnazioni, una relazione con l'indicazione delle iniziative realizzate, dei risultati conseguiti, delle somme impegnate e di quelle effettivamente spese.
3. Ove le Università non utilizzino le risorse finanziarie assegnate entro il termine del periodo indicato al precedente comma, ovvero si verifichino scostamenti non motivati tra quanto indicato nella relazione preventiva di cui al comma 1, o nelle proposte di cui agli articoli 12, 14, 20, 23, il Comitato formula al Ministero motivate proposte in ordine agli importi che possono essere recuperati mediante riduzione del contributo da attribuire, relativamente all'anno successivo, sul fondo per il finanziamento ordinario (Università statali) ovvero sul fondo previsto dalla legge 29 luglio 1991, n. 243 (Università non statali).
1. Alle spese derivanti dalla applicazione del decreto ministeriale 5 agosto 2004, n. 262, come modificato dal presente decreto, si provvede mediante l'utilizzazione delle seguenti risorse finanziarie, iscritte sul capitolo 5496 dello stato di previsione della spesa del Ministero per il 2004, sul cap. 1690 per il 2005 e sul corrispondente capitolo per il 2006, come appresso indicato:
004 Euro 121.724.000,00
2005 Euro 122.558.000,00
2006 Euro 121.669.000,00 [8]
2. Modifiche ai precedenti articoli del presente provvedimento, che si rendano necessarie, possono essere disposte con decreto del Ministro, da inviare alla Corte dei conti, nel rispetto di quanto indicato al punto 2 del decreto ministeriale 3 settembre 2003, n. 149.
3. Il presente decreto è trasmesso alla Corte dei conti e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
Note:
1 Tabella sostituita dall'art. 2, comma 1, D.M. 23 febbraio 2005.
2 Comma modificato dall'art. 1, comma 1, D.M. 23 febbraio 2005.
3 Comma modificato dall'art. 1, comma 1, D.M. 15 settembre 2004.
4 Articolo sostituito dall'art. 1, D.M. 17 novembre 2005.
5 Comma sostituito dall'art. 2, comma 1, D.M. 17 novembre 2005.
6 Comma modificato dall'art. 1, comma 1, D.M. 23 febbraio 2005.
7 Comma sostituito dall'art. 3, comma 1, D.M. 17 novembre 2005.
8 Comma sostituito dall'art. 3, comma 1, D.M. 23 febbraio 2005.